Palazzo municipale di Matelica, (MC)

Il restauro e miglioramento sismico del Palazzo Municipale di Matelica: dalla diagnosi alla terapia, nascita di nuovo “cantiere scuola”, 2020 – 2021

Comune di Matelica (MC)

Pronto intervento per la messa in sicurezza dello Scalone monumentale, porzione del Palazzo Ex Filippini

Progettazione  esecutiva

Direzione Lavori

Edifico tutelato ai sensi del D. L.G.S. 22/01/2004, n°42

Come già sperimentato con successo in precedenti felicissime esperienze sarà offerta la possibilità ai giovani professionisti di partecipare alle operazioni di cantiere durante il corso dei complessi lavori di restauro del Palazzo del XIX secolo, fin dalla sua origine concepito come sede del Comune di Matelica, finalizzati alla riparazione dei danni subiti per effetto degli eventi sismici del 2016, che ne hanno determinato l’inagibilità totale, e all’incremento delle proprie capacità prestazionali nei confronti di eventi sismici futuri.

Tale esperienza consentirà ai giovani architetti e ingegneri di acquisire in maniera diretta e di sperimentare personalmente l’approccio metodologico  insegnato dai grandi maestri del passato che, applicando i principi della Fatiscenza Muraria, percorrono il processo scientifico con cui effettuare la corretta diagnosi strutturale, tramite l’individuazione della natura e delle cause dei dissesti statici riconoscibili dalla lettura interpretativa del loro quadro sintomatologico, al fine di giungere alla scelta consapevole della terapia di intervento specifica.

La teoria della Fatiscenza venne per la prima volta teorizzata alla metà del XX secolo dal Professor Sisto Mastrodicasa, che spese moti anni di studi approfonditi per determinarne i principi fondamentali codificati analiticamente nel testo “Dissesti statici delle strutture edilizie”, edito dalla Hoepli e giunto fino ai giorni nostri con la dodicesima edizione.

Nella introduzione l’Ingenger Sisto Mastrodicasa auspica per il prossimo futuro che:

“ ….E’ da augurarsi che gli studiosi e gli sperimentatori perseverino in queste ricerche. Perché le lesioni murarie, nelle loro multiformi manifestazioni deformative e fessurative, non sono altro che un silenzioso lamento delle strutture sopraffatte da eccessivi e sempre più gravi cimenti e una invocazione per sollecitare l’intervento del tecnico. E dunque necessario che di questo lamento e di questa invocazione il tecnico intenda il linguaggio traendone il significato dalle deformazioni e dalle fessurazioni, dalle manifestazioni esteriori cioè, annunciatrici dei dissesti…”

Ancora oggi, a molti anni di distanza, quel linguaggio è ancora purtroppo sconosciuto ai giovani Tecnici; capacità che si acquisisce solo in cantiere tramite l’osservazione diretta e l’analisi interpretativa del quadro sintomatologico dei dissesti e delle vulnerabilità strutturali.

Saper riconoscere la natura degli stati di dissesto dalle loro manifestazioni e gli stati di vulnerabilità (ovvero potenziali stati di dissesto che ancora non si sono manifestati) nei confronti degli eventi sismici è un dato imprescindibile per qualunque ipotesi di intervento, ma per saperli riconoscere c’è bisogno di comprendere ed interpretare il linguaggio della muratura. Tutti sappiamo però che per saper comprendere una lingua oltre che della teoria e della grammatica abbiamo bisogno della pratica, dell’esercizio.

E’ necessario dunque che tutti noi professionisti, che tale esperienza l’abbiamo acquisita sul “campo”, ci si impegni a difenderla dallo spesso sconfortante approccio freddo e teorico affidato alle nuove metodologie di calcolo automatizzate e modellazioni numeriche, a cui c’è il rischio di affidarsi pigramente in maniera acritica, facendosi sopraffare dai dettami normativi interpretati spesso in maniera fuorviante.

Stato di schiacciamento dei pilastri in muratura con espulsione di materiale

L’intervento dii miglioramento sismico prevede opere specifiche in funzione della natura del dissesto riconoscibile dall’interpretazione della sintomatologia analizzata sul campo:
– dissesti per schiacciamento necessitano di confinamenti del solido murario,
– dissesti per spinta necessitano di presidi metallici per assorbirne la spinta,
– dissesti per rotazione e ribaltamento di pareti necessitano di controventature metalliche,
– così come interventi finalizzati alla ridistribuzione dei carichi e alla loro omogeneizzazione sulle sezioni murarie resistenti consentirà di evitare accanimenti terapeutici e interventi genericamente diffusi.
Il cantiere di restauro che abbiamo aperto ai professionisti del settore, agli stessi tecnici degli Uffici Commissariali per la Ricostruzione (USR) e a quelli della Soprintendenza ai Beni Archittettonici servirà anche come luogo di confronto e di scambio di esperienze.  Luogo di ricerca e di riscontro teorico sulla struttura. L’esperienza dei cantieri seguiti per trent’anni a fianco di mio padre mi hanno insegnato infatti che il cantiere è luogo di ricerca estremamente importante e ogni volta ricco di nuove esperienze.

A tal proposito l’Ingegner Mastrodicasa così magistralmente ne descriveva il significato con queste poche parole:

Luogo di analisi:
luogo ideale per effettuare una precisa e corretta lettura della molteciplicità di informazioni aggiuntive che possono essere dedotte da una struttura più o meno complessa interessata da uno stato di dissesto

Luogo di verifica:
luogo in cui secondo il principio di causalità esiste corrispondenza biunivoca causa/effetto fra dissesto e lesioni

Luogo di sperimentazione:
Luogo di applicazione e di riscontro dei principi teorici dedotti dalle fasi di analisi e di verifica