Torre San Vincenzo, Bari
Bari, 2015 – 2016
TORITTO MODUGNO Scrl - Bologna
Spostamento della Torre di San Vincenzo (BA), nell'ambito della variante di Palo del Colle alla strada statale SS96 "BARESE" Tronco GRAVINA - BARI
Progettazione esecutiva
Edifico tutelato ai sensi del D. L.G.S. 22/01/2004, n°42

Come spostare una torre medioevale per far spazio alla strada.
In provincia di Bari, nei pressi di Palo del Colle, la Torre di San Vincenzo, un’antica torre di avvistamento, realizzata nel XVI secolo, è stata spostata per permettere la costruzione di una strada (in particolare il raddoppio della statale 96 che unisce Bari a Matera): si tratta della prima volta che succede in Italia. La torre, di dodici metri d’altezza e del peso di 800 tonnellate, si trovava proprio sul tracciato della strada: poiché l’importanza storica dell’edificio ha fatto scartare immediatamente l’ipotesi dell’abbattimento, la soluzione migliore è stata spostare la torre di trentadue metri. L’operazione era resa ancor più complessa dal fatto che la torre era già interessata da un notevole stato di degrado e di precarietà statica pregressa.
traslazione della torre


Messa in sicurezza la torre è stata tagliata dalla sua fondazione originaria, sostituita con una nuova fondazione rigida a platea in cemento armato realizzata a tratti Successivamente è stata sollevata per mezzo di martinetti idraulici per essere posata su dispositivi metallici a carrello in grado di scorrere con attrito controllato lungo un tracciato su rotaie opportunamente predisposto, tramite l’ausilio di martinetti a spinta idraulica orizzontale posti a contrasto con la nuova fondazione in cemento armato. La traslazione della torre è avvenuta con una progressione di circa due metri all’ora per indurre vibrazioni minime al manufatto e sempre sotto controllo di accelerometri per monitorare l’avanzamento e valutare lo stato di sollecitazione.
REALIZZAZIONE DELLA PLATEA DI FONDAZIONE – REALIZZAZIONE DELLA NUOVA FONDAZIONE DELLA TORRE




Tale operazione, per effetto delle sollecitazioni dinamiche indotte sul monumento, seppure contenute per effetto del sistema progettato, ha naturalmente richiesto alcuni interventi preliminari che ne permettessero la perfetta conservazione durante tutto il suo trasferimento. Queste sono consistite nel consolidamento strutturale del manufatto e nella realizzazione di una struttura sia esterna che interna che fungesse da “imballaggio” provvisorio, in grado di assorbire tutti gli stati sollecitazioni indotti dalle azioni perturbatrici esterne senza trasferirli alla torre.
Sollevamento e posa della Torre sui carrelli in acciaio a scorrimento orizzontale






A tale scopo è stato realizzato un doppio esoscheletro metallico, sul lato esterno ed interno della torre, solidarizzato tramite barre metalliche filettate passanti il solido murario, interponendo un tavolato ligneo tra la superficie in pietra a faccia vista e l’intelaiatura metallica, che fungesse da contenimento per la sabbia silicea da mettere a contatto con la superficie muraria in pietra. Durante il montaggio dello stesso tavolato a partire dal basso, la sabbia è stata costipata tramite battitura e vibratura dello stesso tavolato ligneo che la contiene, in modo da garantire un contatto puntuale uniforme superficiale fino a farla penetrare negli interstizi tra i giunti degli elementi lapidei che costituiscono il paramento esterno delle murature. Ciò ha permesso di effettuare le iniezioni di malta di calce idraulica e pozzolana, tramite le canule appositamente predisposte e infilate all’interno del solido murario, allo scopo di rigenerarne la perduta coesione tra i conci, considerato l’elevato stato di degrado pregresso delle malte. Tale opera ha consentito di realizzare un’azione di contenimento e assorbimento della malta di iniezione che a contatto con la sabbia si “brucia” evitando di propagarsi e percolare esternamente al solido murario a faccia vista.
Realizzazione della struttura temporanea di “imballaggio”


A tale scopo è stato realizzato un doppio esoscheletro metallico, sul lato esterno ed interno della torre, solidarizzato tramite barre metalliche filettate passanti il solido murario, interponendo un tavolato ligneo tra la superficie in pietra a faccia vista e l’intelaiatura metallica, che fungesse da contenimento per la sabbia silicea da mettere a contatto con la superficie muraria in pietra. Durante il montaggio dello stesso tavolato a partire dal basso, la sabbia è stata costipata tramite battitura e vibratura dello stesso tavolato ligneo che la contiene, in modo da garantire un contatto puntuale uniforme superficiale fino a farla penetrare negli interstizi tra i giunti degli elementi lapidei che costituiscono il paramento esterno delle murature. Ciò ha permesso di effettuare le iniezioni di malta di calce idraulica e pozzolana, tramite le canule appositamente predisposte e infilate all’interno del solido murario, allo scopo di rigenerarne la perduta coesione tra i conci, considerato l’elevato stato di degrado pregresso delle malte. Tale opera ha consentito di realizzare un’azione di contenimento e assorbimento della malta di iniezione che a contatto con la sabbia si “brucia” evitando di propagarsi e percolare esternamente al solido murario a faccia vista.
REALIZZAZIONE DELLE FONDAZIONI SU CUI POSARE I BINARI PER LA TRASLAZIONE DELLA TORRE


A trasferimento effettuato la Torre è stata posata sulla nuova platea di fondazione precedentemente predisposta e, liberata dalla struttura provvisoria che l’ha protetta durante lo spostamento, è stata interessata da opere di restauro e pulitura superficiale.
