Studio di Ingegneria e Architettura Tosti e Associati
GLI ASSOCIATI

PASSATO
PRESENTE
FUTURO



un duplice percorso: professione e ricerca
Lo Studio Tecnico di Ingegneria e Architettura Tosti e Associati viene fondato nel 2001.
Si consolida così un team di professionisti già uniti da anni in un rapporto di collaborazione stabile e proficuo con l’Ingegner Giuseppe Tosti.
Gli ingegneri Massimo Tosti, Anna Aniballi e Gian Piero Bolletti (uniti nel loro percorso già dagli studi condotti insieme all’Università “Alma Mater Studiorum” di Bologna), l’architetto Francesca Cangemi (laureata presso la Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma, dove consegue anche il diploma di Specializzazione in Restauro dei Monumenti) e il geometra Mirco Castellani (esperto in procedure tecnico-amministrative di appalti pubblici e privati e nel coordinamento per la sicurezza nei cantieri edili) crescono e si formano professionalmente sotto la guida dell’Ingegnere Giuseppe Tosti con cui hanno collaborato fin dall’inizio del loro percorso professionale.
L’armoniosa fusione di professione e ricerca, l’efficienza dell’organizzazione, la multidisciplinarità dello staff, la competenza dei singoli professionisti e la profonda esperienza e passione professionale trasmessa da Giuseppe Tosti, hanno conferito alla Studio Associato le caratteristiche di un’azienda leader nel settore del restauro degli edifici storici, capace di offrire al Cliente un servizio ineccepibile e di qualità.
Orgoglio dello Studio Associato è quello di “vivere” la professione nello stesso luogo in cui dal 1927 il Professor Sisto Mastrodicasa, padre della Teoria della Fatiscenza Muraria, iniziò ad operare e nel quale l’Ingegner Giuseppe Tosti iniziò la sua carriera nel 1957. Da oramai un secolo, al secondo piano di Palazzo Vajani in corso Vannucci a Perugia, continua ininterrottamente l’attività professionale dedicata alla salvaguardia dei beni storico-artistici. Un ponte ideale mai interrotto, fatto di professionalità e ricerca, concretizzatosi grazie all’opera dell’Ingegner Giuseppe Tosti, fondatore dell’Associazione Sisto Mastrodicasa, assieme alle più eccelse autorità scientifiche del panorama internazionale nel campo del restauro e dell’ingegneria strutturale, tra cui i professori emeriti Giovanni Carbonara, Elio Giangreco e Salvatore Di Pasquale, finalizzata alla divulgazione e alla ricerca scientifica delle metodologie di diagnosi e delle tecniche di restauro per edifici in muratura in stato di Fatiscenza Muraria.
Lo Studio Associato tutt’oggi persegue, tra le altre attività, quella di coltivare scambi culturali con i maggiori esperti in campo nazionale e internazionale nella sperimentazione di tecniche innovative nell’ambito della diagnosi e terapia dei dissesti statici e nella formazione delle future generazioni di tecnici, tramite l’apertura di “cantieri scuola”. L’attività professionale e quella culturale, impostate su solide basi scientifiche, si implementano a vicenda per tramandare e fondere gli antichi saperi all’applicazione e alla sperimentazione delle nuove tecnologie, utilizzando il “cantiere di restauro”, luogo di analisi e di sperimentazione, dove i giovani tecnici e i maggiori esperti operanti nel settore possono così attivare una rete di scambio che arricchisce professionalità e cultura scientifica.
Giuseppe Tosti

Giuseppe Tosti (Perugia, 21 maggio 1927 – Perugia, 8 giugno 2024) consegue la Laurea in Ingegneria Civile presso l’Università degli Studi di Bari nel 1957…
"L'arco è una costuzione che nata da due debolezze, dalla cui unione risulta una grande forza"
Leonardo Da Vinci
In continuità con l’insegnamento del Professor Sisto Mastrodicasa, tramandatoci dall’Ingegner Giuseppe Tosti, la filosofia dello Studio Associato è quella di operare “parlando” con le strutture murarie fatiscenti attraverso la lettura interpretativa del quadro sintomatologico dei dissesti -fessurazioni e deformazioni- affiancata dalle indagini strumentali mirate che ne conseguono. Questo è il modus operandi da cui scaturisce il corretto percorso diagnostico che permette di ottimizzare l’intervento terapeutico per la conservazione del bene culturale nel rispetto del principio del “minimo intervento” della Teoria del Restauro.
L’impostazione progettuale dello Studio ha nel nell’approccio critico-conservativo il massimo rispetto dell’esistente come suo elemento fondante. Ciò significa che il raggiungimento degli standard funzionali all’uso (sicurezza strutturale, manutenibilità, efficienza tecnologica ed energetica, accessibilità, ecc.) non rappresenta di per sé il fine dell’intervento sul bene, ma il mezzo per la sua conservazione.
Le inevitabili criticità derivanti dall’integrazione di molteplici esigenze eterogenee richiedono l’attivazione di un processo pluridisciplinare che si compia in un progetto unitario capace di armonizzare necessità attuali e valori storici e che si realizza in cantiere inteso come luogo di analisi, verifica e sperimentazione.


















