Duomo di Siena
Siena, 2006
O.P.A. (Opera Metropolitana del Duomo di Siena)
Studio diagnostico generale sulla staticità del Duomo
Opera della metropolitana di Siena Studio diagnostico del Duomo di Siena
Al Duomo di Siena, per volere dell’Opera della Metropolitana, fu avviata un’intensa campagna di studi tramite l’apertura di un “cantiere della conoscenza” finalizzato allo studio diagnostico strutturale di tutto l’organismo architettonico.
Il compito di condurre le ricerche e di pervenire alla redazione di una vera e propria “cartella clinica” del monumento tesa all’individuazione di tutti i fattori di vulnerabilità statico-strutturale, con specifico riferimento al rischio sismico, e delle priorità d’intervento, è stata affidata allo Studio Tosti e Associati insieme al compianto Giovanni Carbonara, ordinario della cattedra di Restauro alla Facoltà di Architettura e Direttore della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti dell’ Univeristà La Sapienza di Roma e socio fondatore e Vice presidente dell’Associazione Sisto Mastrodicasa.
La ferma volontà manifestata dal Rettore dell’Opera, dott. Mario Lorenzoni, di impegnarsi a tenere sotto controllo le condizioni di sicurezza del Duomo, risponde ai più moderni criteri di buona tutela e conservazione del patrimonio storico-architettonico tramite opportune azioni preventive basate sulla conoscenza diretta e approfondita del bene monumentale e di tutte le sue peculiarità strutturali. Ciò in luogo del più comune intervento di restauro conseguente al “danno subito” e con grande convenienza per la migliore tutela del bene oltre che per l’economia generale dello stesso intervento, il quale assume dimensioni ridotte se preceduto da mirate opere di manutenzione preventiva.
L’impostazione di tale campagna di studi, attraverso saggi diretti, ha inoltre permesso di acquisire nuovi dati (per esempio circa le modalità costruttive dei pilastri della navata centrale) da cui è stato possibile ricavare un quadro organico di tutte le informazioni utili allo scopo.




il rilievo
Il rilievo è stato redatto dal Kunsthistorischen Istitut di Firenze



La metodologia di analisi adottata ha sfruttato le tecniche più innovative oggi a disposizione nel campo della diagnostica applicate a beni monumentali e ha sviluppato un processo conoscitivo interdisciplinare articolato su quattro livelli:
- conoscenza storica del monumento: bibliografia, fonti archivistiche e iconografiche, rilievo e lettura diretta del complesso edificato;
analisi strutturale degli elementi costituenti l’organismo architettonico e delle tecniche costruttive, tramite una campagna d’indagine strumentale mirata; allo scopo sono stati utilizzati il laser-scanner tridimensionale per i rilevamenti degli stati deformativi, la magnetometria, i rilevamenti con apparecchiatura agli ultrasuoni, l’endoscopia e le analisi di laboratorio su campioni di materiale estratti tramite carotaggi, per acquisire le necessarie conoscenze sulle porzioni di struttura ritenute nevralgiche;
analisi del quadro sintomatico rappresentativo dei dissesti strutturali, tramite la lettura interpretativa del quadro fessurativo e deformativo, attuata operando secondo i principi della teoria della fatiscenza muraria sviluppata e codificata dall’illustre studioso Sisto Mastrodicasa;
analisi della vulnerabilità sismica, tramite lo studio di microzonazione del sito.
INDAGINI ULTRASONICHE E MAGNETOMETRICHE SULLE COLONNE DEL PRIMO E del SECONDO ORDINE


Primo ordine di colonne


Primo ordine di colonne

Secondo ordine di colonne

Secondo ordine di colonne



LE INDAGINI: I PILASTRI DELLA NAVATA CENTRALE
Indagine endoscopica – pilastro B

Indagine endoscopica – pilastro B

Carotaggio – pilastro B Particolare del foro dove è stato eseguito il prelievo della carota

Carota estratta tramite il carotaggio

Dettaglio costruttivo del paramento in marmo e del nucleo in mattoni di laterizio del pilastro
